1° aprile 2011 – E’ interamente dedicato ai canali di Amsterdam il nuovo museo cittadino inaugurato oggi in un elegante edificio lungo il canale Herengracht al n° 386.
Il Canal House Museum racconta la storia del famoso anello di canali, il cui progetto è nato quando questi sono entrati a far parte, dal 1° agosto 2010, del Patrimonio dell’Unesco.
Corredata da audio, video e animazioni facilmente comprensibili anche per gli stranieri, l’esposizione permanente ne mostra dettagliatamente progetti e piani di costruzione, oltre ai vari tipi di case che li costeggiano, comprese le palafitte su cui vennero inizialmente costruite.
E per rendere il tutto meno “museale”, organizza anche passeggiate e percorsi in barca alla scoperta delle attrazioni culturali e storiche della città. www.herengracht386.com
Al via il 20 gennaio 2020 a Rimini, a cent’anni esatti dalla nascita di Federico Fellini, Fellini 100 – Tutto si immagina – Rimini 1920 – 2020, il cartellone delle celebrazioni in onore del centenario del regista riminese che ha reso l’Italia in tutto il mondo l’incantevole paese della Dolce Vita. Un calendario di iniziative lungo un anno, inaugurate già a metà dicembre con “Fellini 100 Genio immortale. La mostra”, collage di memorie, emozioni, fotogrammi, scene e suggestioni dell’immaginario felliniano ricco di materiale inedito incentrato sulla visione dei suoi film, tra cui le primissime sceneggiature di Amarcord e di Otto e mezzo, che resterà nelle sale di Castel Sismondo – l’antica residenza dei Malatesta, signori di Rimini – fino al 13 aprile, per poi spostarsi a Roma a Palazzo Venezia e approdare col tempo a Los Angeles, Mosca e Berlino.
Un calendario destinato a culminare a dicembre 2020 con l’apertura del Museo Internazionale Federico Fellini, esposizione permanente che amalgamerà poesia cinematografica e tecnologia innovativa nel segno di quello stupore, fantasia, spettacolo e divertimento espresso sempre magistralmente dal regista. Il museo si articolerà tra Castel Sismondo, Palazzo Valloni (anche sede del mitico cinema Fulgor, appena ristrutturato, dove il maestro vide i primi film) e una grande area urbana di collegamento tra i due edifici con un percorso di installazioni e scenografie felliniane fatto di film, documentari, interviste, sceneggiature, lettere, spartiti, oggetti di scena, disegni e costumi, trattati con sofisticati processi di realtà aumentata per immergere letteralmente i visitatori in luoghi leggendari come la nebbia di Amarcord nell’incontro con il nonno, le pagine del Libro dei Sogni che con un soffio si spargono virtualmente nella stanza, la grande ‘vela dell’acqua’ rappresentata da un enorme schermo cinematografico liquido sul quale rivivrà il passaggio del Rex. Rendendo immortale quel suo mantra indimenticabile del Tutto si immagina.
di Grazia Garlando 29 novembre 2012 – Saporiti viaggi culturali nell’istituzione cardine dell’ebraismo, lo Shabbat, ovvero la tradizionale festa del riposo della religione ebraica: è la proposta del ristorante kosher Re Salomone, a Milano, che organizza periodicamente interessanti e gradevoli cene-incontro dal titolo “Gustando lo Shabbat”, interpretate, spiegate e cantate da un rabbino che coinvolge attivamente i commensali per illustrare la tradizionale cena della serata festiva, ricreando la reale tavola e atmosfera che hanno luogo ogni settimana nelle case delle famiglie più osservanti.
Lo Shabbat ha inizio con il tramonto del venerdì e termina al tramonto di sabato, secondo i consueti parametri della giornata ebraica che la collocano, invece che tra una mezzanotte e l’altra, tra i due calar del sole. E a quel punto tutto, in casa e in tavola, deve essere pronto, perché poi non si potrà più compiere alcuna azione creativa: cucinare (i cibi, preparati precedentemente, verranno mantenuti caldi e fragranti su una piastra), lavorare, fare i compiti, scrivere, ascoltare musica, fino addirittura a guidare l’auto, telefonare, accendere la tv e perfino la luce.
Fuori il mondo esterno, dentro la famiglia. Perché è qui che inizia a manifestarsi il significato profondo dello Shabbat, religioso sì, ma anche familiare, sociale e psicologico: 26 ore da dedicare interamente ai rapporti umani e personali, cominciando proprio dalla cena con i propri cari.
Lo Shabbat è una regina che entra in casa e vi regna per l’intera giornata. Appena prima del suo arrivo la padrona di casa, pregando per i familiari, accende le candele che, uniche, illumineranno la cena. Poi, tutti insieme per aprirsi reciprocamente l’uno all’altro, ed elegantemente vestiti, un canto dedicato agli angeli, Shalòm ‘alekhèm, per determinare il loro influsso sulla settimana a venire: secondo la tradizione ebraica, infatti, due angeli, uno positivo a destra e uno negativo a sinistra, accompagnano ogni persona per tutta la vita.
Un secondo canto, Eshet Khàyil, questa volta ringraziamento alla donna virtuosa che ha trascorso la giornata a preparare la cena per tutti, e poi, radunati intorno al tavolo, è il momento del Kiddush, la preghiera di santificazione recitata dal capofamiglia che benedice anche le hallah (il tipico pane del Sabato a forma di treccia, che resta coperto fino a inizio cena affinché non ne sia sminuita l’importanza), e accompagnata da un bicchiere di vino (considerato la bevanda più pregiata e per questo scelto per iniziare la cena) in un apposito calice, da cui tutti i presenti verseranno nel proprio bicchiere d’argento. Ognuno beve.
Ed è allora che può davvero cominciare la cena, ma solo dopo essersi lavati le mani, obbligatorio prima di toccare finalmente il cibo, che per l’occasione prevede un primo piatto di pesce seguito da uno di carne, una pietanza in più rispetto al solito. Oltre a molte altre portate, diverse da quelle consumate gli altri giorni. La tavola dello Shabbat è abbondante e gustosissima, perché l’obiettivo è anche e soprattutto il piacere di stare insieme, con ricette tipiche e antichissime del mondo sefardita.
La cena termina con l’ultima benedizione, ringraziamento a Dio per il cibo di cui si è potuto disporre. Il prossimo appuntamento con “Gustando lo Shabbat” al ristorante Re Salomone è fissato per mercoledì 5 dicembre; per ricreare al meglio l’atmosfera della festa i posti sono limitati, quindi è consigliata la prenotazione (tel. 02.4694643, info@resalomone.eu)