Ok, siamo ufficialmente ripartiti.
L’ha sancito il successo di Bit 2022 – Borsa Internazionale del Turismo, terminata ieri a Milano dopo una vivace, affollata e brulicante tre giorni a tutta presenza (l’edizione 2023 tornerà tradizionalmente a febbraio, dal 12 al 14 a Fieramilanocity). Durante i quali, la voglia mai persa di rimettersi in cammino e l’entusiasmo ritrovato per poter finalmente tornare a farlo, si è respirata così intensamente da sentirsi quasi già in viaggio.
A Bit 2022 va in scena la scoperta del territorio
E’ bastato girare tra i padiglioni colorati, profumati dall’offerta dei sapori territoriali e delle proposte culturali, delle tradizioni imperdibili e delle tendenze futuribili, per capire che tutto è di nuovo realtà. A cominciare da quel richiamo sempre più incessante di autentici viaggi esperienziali alla scoperta del territorio, per viverlo pienamente immergendosi in tutta la sua offerta naturalistica e gastronomica, storica e artistica, culturale e ludica.
Con un occhio particolare a quel turismo slow and green, da vivere il più possibile all’aperto con vacanze attive in tante diverse accezioni. Come ad esempio gli incantevoli cammini naturali e spirituali, i percorsi trekking o cicloturistici a tutta natura, le immersioni glamour nel paesaggio offerte dal glamping. Senza tralasciare, ovviamente, il richiamo irresistibile dei sapori territoriali, meglio ancora se intrecciati alla scoperta di borghi gioiello pieni di anima. Di città d’arte piene di storia. Di mari turchesi e acque termali, spiagge bianche e distese verde smeraldo.
Le proposte non mancano più, anzi. Perché la prima a tornare libera è stata la fantasia. Di desiderare, di inventare, di proporre.
Di accogliere.
E adesso non resta davvero che ripartire.
17 ottobre 2011 – Si può trascorrere una notte nelle case di sconosciuti in giro per il mondo, nel tentativo di scoprire usi e costumi dei luoghi più diversi?
Ci ha provato Antoine de Maximy, l’instancabile giramondo protagonista della nuova serie dedicata ai viaggi “Posso venire a dormire da voi?”, in onda da questa sera ogni lunedì su Rai 5.
Viaggiando sempre da solo, accompagnato soltanto da un sistema di mini-telecamere, Antoine senza alcun preavviso bussa alle porte della gente, con tutti i rischi che questo comporta, incluso l’essere mal ricevuto o addirittura violentemente respinto. Ma è solo così che riesce a scoprire gli aspetti meno conosciuti delle abitudini e della vita degli abitanti di paesi come la Bolivia, il Portogallo, l’Australia, il Marocco, l’India, la Cambogia, gli Emirati Arabi o il Madagascar.
Nella prima puntata Antoine visita il Mali, lo stato dell’Africa Occidentale caratterizzato da territori pianeggianti che si configurano come savana o come vero e proprio deserto, con popolazione prevalentemente dedita all’agricoltura garantita dalle piene stagionali del fiume Niger. “Posso venire a dormire da voi?”
Rai 5
Tutti i lunedì, ore 22.00
“Quando ho ricevuto la proposta di essere il nuovo protagonista di Jesus Christ Superstar confesso di avere tremato. Non capita tutti i giorni l’occasione di interpretare un ruolo simile, soprattutto a uno come me che non ama particolarmente il genere del musical. Ma in realtà, questo E’ il Musical, quello con la M maiuscola, un’opera rock forte di una musicalità al di sopra di ogni altro. E racconta una storia davvero emozionante. Ma è qui che ho ricominciato a tremare. Occorreva un coraggio inaudito per accettare di sostituire l’immenso Ted Neeley, che ha interpretato Gesù prima nel film del 1973 e poi in questo stesso musical per un decennio, fino allo scorso anno.
Ci ho riflettuto qualche giorno, trovando via via l’idea sempre più eccitante. Tanto più che i miei 33 anni sono ovviamente l’età perfetta per quel ruolo. E allora ho pensato che non avrebbe potuto esserci momento migliore per coglierla al volo”: così Lorenzo Licitra, cantautore, tenore e performer siciliano, nonché trionfatore di X Factor 2017, ha detto sì. E bene ha fatto, dal momento che sta sostenendo a meraviglia il prezioso testimone passatogli dal mitico Neeley. Che, scegliendolo lui stesso insieme al regista Massimo Romeo Piparo, ha dimostrato di avere ancora nel sangue il suo eccelso Jesus.
Jesus Christ Superstar, trent’anni di teatro
La strepitosa opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, nell’edizione teatrale firmata Piparo, torna nuovamente in scena in occasione dei trent’anni dalla prima, durante i quali si è fermata soltanto in tempo di pandemia. Con quella che lui stesso definisce una limited edition, perché avrà luogo solo a marzo, anche considerato che quest’anno la Pasqua cade proprio in questo mese. È infatti dal 7 al 17 al Sistina Chapiteau di Milano, e dal 20 al 31 al Teatro Sistina di Roma. E in più, il 12 e 13 a Milano, e il 20 a Roma, gli spettatori potranno entrare in sala alle 17 per assistere anche alla proiezione del film alla presenza di Ted Neeley, in una maratona dell’opera rock all’ultimo respiro.
“Ogni anno dico che sarà l’ultima edizione, ma Jesus Christ, si sa, risorge sempre, e quindi anche questa volta dico che poi si vedrà – scherza il regista – . Il fatto è che la morale di questo show diventa ogni volta sempre più attuale: l’umanità ci mette un secondo a eleggere il suo Messia, e molto meno a mandarlo al martirio. Crea re, miti ed eroi, e un attimo dopo volta loro le spalle per guardare ad altri. Ed è proprio questo che intendo sottolineare con la mia versione: l’attualità di Gesù come uomo con tutto quello che gli accade. Che trovo sia la vera forza di questo spettacolo”.
Il messaggio e la colonna sonora
Accanto a Licitra, debutta nello show anche la celebre cantautrice indonesiana Anggun nel ruolo di Maria Maddalena. Che rivela emozionata: “Ho accettato senza neppure sapere quale ruolo mi sarebbe stato proposto. Pur di essere in Jesus Christ Superstar avrei interpretato anche una ragazza che sventola rami di palma all’ingresso di Gesù a Gerusalemme!”. Mentre tornano, confermatissimi, lo strepitoso Feisal Bonciani nei panni di Giuda, e il rapper Frankie hi-nrg mc in quelli di Erode. Oltre a uno straordinario cast di ballerini e performer, e all’orchestra dal vivo posizionata direttamente sul palco girevole.
Il risultato, neanche a dirlo, è da applausi infiniti. Si canta e si balla su una trascinante colonna sonora che, pur arcinota, non smette di emozionare.Si esulta e si soffre insieme a un cast perfetto che da il meglio di sé. Riflettendo su, dice il regista, “quanto il martirio di Cristo per redimere l’umanità, in fondo, non abbia affatto centrato la propria missione” considerate tutte le brutture che non hanno mai smesso di infestare il mondo.
L’altro messaggio, però, il più potente e incisivo, è ancora e sempre quello della speranza. Non dimentichiamolo.