Scorzette di limone e mandarino, pepe bianco e peperoncino, vaniglia e liquirizia, zenzero e cardamonio: ecco gli ingredienti che rendono speciali le Kikke Baladin, sei particolarissimi cioccolatini firmati Sabadìda abbinare specificatamente alle altrettante birre del birrificio agricolo Baladin.
Perché? La risposta è nelle confezioni colorate che illustrano al loro interno gli ingredienti e il motivo del loro matrimonio perfetto. Gustare per credere.
Prendete un assortimento di stuzzichini irresistibili, come la mozzarella in carrozza, la focaccia integrale con burrata e salsa di pomodoro, gli sticks di pollo impanato, oltre a immancabili fish & chips, hamburger e clubsandwich.
Aggiungete una selezione di piatti semplici ma con un tocco di raffinatezza, come il risotto mantecato agli agrumi e zafferano, i mondeghili alla milanese con caviale di melanzane e pomodoro confit, l’uovo con crema di patate e porri e spuma di speck.
Annaffiate con sette tipologie di birra alla spina, più una varietà di altre in bottiglia, analcoliche, senza glutine e perfino miscelate in originali versioni di cocktail tradizionali.
Ed ecco la ricetta completa e innovativa di BeerGarden, neonata birreria nel brulicante quartiere milanese Isola e portatrice di un originale concept che sposa il prototipo della tradizionale versione con le nuove avanguardie culinarie e ambientali.
Un accogliente “giardino birrario metropolitano” in cui bere Heineken assistendo ai grandi eventi sportivi internazionali in diretta come la Champions League, la F1 e i Mondiali di rugby attraverso i grandi schermi nel dehor, ma anche un ambiente easy e riservato per chi cerca una tranquilla informalità, o, al contrario, un grande tavolo conviviale per mangiare in compagnia come l’arte del gusto insegna. Ed è questo che io ho scelto per concedermi di assaggiare un po’ di tutto, condividendo la giocosità della formula e calandomi in pieno nello spirito leggero e accattivante del posto. Fino al gran finale di gelato di cioccolato alla birra e Pumpkin Pie Cocktail (con rhum, purea di zucca e zenzero, sciroppo di cannella), che non mi ha più lasciato dubbi: ero proprio nel posto giusto per chiudere fuori i pensieri pesanti e godermi un po’ di leggerezza. Scordandomi doverosamente anche della bilancia.
BeerGarden via Porro Lambertenghi 19, 20159 Milano aperto dal lunedì al giovedì dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 18.00 alle 00:00, il venerdì fino alle 02:00, sabato e domenica solo la sera (sabato 18:00 – 02:00, domenica 18:00 – 00:00)
Carne alla griglia in chiave gourmet, con i migliori tagli dal mondo serviti con la preparazione e la cottura ideali per ognuno di loro, allo scopo, riuscitissimo, di esaltarne a pieno il gusto e la qualità: del resto, basta gettare un’occhiata alla grande griglia a vista realizzata artigianalmente e alimentata a fuoco vivo solo da legno di quercia, che regala quell’aroma inconfondibile, per capire che qui, a La Griglia di Varrone, la carne è una cosa seria. E tanto, tanto gustosa. E siccome la proposta è così ampia e invitante che vale la pena di assaggiarne il più possibile, l’unica è fare quel che ho fatto io: puntare su un menù degustazione di tante piccole portate di diversi tagli, che consente di sperimentare idee e sapori davvero insoliti provenienti da luoghi e produttori scelti con cura e competenza.
Via allora all’arrivo in tavola di una prestigiosa selezione di carne grigliata ma anche cruda, che spazia dal maiale iberico al Black Angus americano e australiano, dalla fassona piemontese alla cinta senese, dal manzo di Kobe giapponese alla Rubia gallega spagnola, proposti come piccoli quadri creativi che quasi spiace smantellare. Oltre ai fantasiosi e innovativi Uramaki di carne, che per la prima volta le regalano una personalità tutta fusion giocando con abbinamenti curiosi e sfiziosi: quattro le proposte, servite in un piatto da otto pezzi (due per tipo) per provarle tutte, tra cui particolarissima quella di tartare di fassona piemontese con top grattugiato di tuorlo d’uovo marinato.
E ancora, tante piccole sfiziosità come il pastrami con petto di manzo australiano, senape al miele e verdure in pane cristallo tipico barcellonese, e i tacos ripieni di Black Angus, verdure e guacamole. Oltre a una sbalorditiva selezione di purè affumicati in tante varianti, dal tartufo al guanciale, dal patanegra al caviale, dai funghi al limone, dal gorgonzola e noci alle acciughe e capperi, per citarne solo qualcuna, che mi ha lasciata davvero a bocca aperta, perché oltre a non essermi mai imbattuta in niente di simile, li ho trovati tutti assolutamente strepitosi.
Costola milanese del primo nato in terra toscana, precisamente a Lucca, questo locale dal design ricercato che sposa il legno al ferro, il vetro all’acciaio, le pietre al bambù, nella sapiente ricerca di un gioco di luci e riflessi tra colori neutri e linee essenziali, prende il nome dal filosofo romano Marco Terenzio Varrone, famoso per i suoi scritti sull’allevamento e l’agricoltura. Peccato non possa venire qui ad assaggiare cosa abbiano scaturito le sue fatiche. Ma non c’è dubbio che ne sarebbe rimasto, anche lui, davvero soddisfatto.
La Griglia di Varrone via Tocqueville 7, 20154 Milano Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.30 alle 24.00