Una bellezza naturale nascosta nell’entroterra sudoccidentale cinese. Con una rigogliosa vegetazione dovuta alle abbondanti piogge nella stagione dei monsoni e un territorio prevalentemente montuoso inframmezzato da pianure, colline e formazioni di roccia calcarea.
E’ uno spettacolare ecosistema naturale a caratterizzare la sconosciuta provincia cinese del Guizhoucon il suo capoluogo Guiyang, popolata da una colorata varietà di minoranze etniche come i Miao, gli Himong, gli Yao e i Dong – artefici, questi ultimi, dei tanti e caratteristici ponti coperti cosiddetti del Vento e della Pioggia –, insaporita da una cucina tradizionale che origina dai leggendari Ming ed evolve nei sapori decisi dei prodotti locali più tipici come l’olio piccante Lao Gan Ma abitualmente consumato nell’intero Paese e la grappa Maotai, radicata nelle tradizionali coltivazioni di tabacco e tè verde e nella secolare produzione di tessuti batik colorati e stampati a mano.
Una bellezza nascosta, dicevamo, che adesso sceglie di uscire dalla sua nicchia per svelarsi al mondo, iniziando ad approcciarsi timidamente al turismo per raccontare un’altra faccia di quella Cina affascinante e variegata che non finisce mai di stupire. I resort e le catene alberghiere di lusso sono già arrivati, così come le guesthouse, gli ostelli e i b&b più economici. Ed è tempo di scaldare i motori.
Città pittoresche e villaggi rurali che puntellano le colline, raccontando storie di mondi industriali e agricoli tra strade alberate affollate di ristoranti, negozi, gallerie e mercati. Ma anche giardini e musei, shopping e arte, storia e cultura. Senza tralasciare la buona cucina, che vede, ad esempio, la città di Kennett Square come Capitale Mondiale dei Funghi.
Sulla costa orientale degli Stati Uniti, tra New York City e Washington D.C., il Countryside of Philadelphia è una regione vibrante e movimentata. Oltre che estremamente green, grazie soprattutto alla sua Brandywine Valley,detta anche Capitale dei Giardini d’America. Ne comprende una quarantina, tra cui i rinomati Longwood Gardens, con prati, serre e fontane. Insieme al neonato Longwood Reimagined: A New Garden Experience, palazzo di cristallo che pare galleggiare sull’acqua, con giardini incastonati tra piscine, canali e fontane. Da maggio a settembre c’è anche il Festival delle Fontane, con giochi d’acqua artistici, luci e musica.
Specialità appetitose in ogni città
E tra specialità regionali a base di funghi, formaggi freschi di fattoria e golosissimi dolci colorati, la regione vanta sicuramente anche una sorta di eccellenza nelle arti culinarie. Oltre a essere sede di numerose aziende vinicole disseminate tra le colline con cantine per l’invecchiamento in botti dei suoi vini pregiati. E ad annoverare selezionati produttori di birra artigianale.
Insomma, una destinazione decisamente da scoprire. Ne vale davvero la pena.
Il Natale di Poznan divampa in una piazza incredibilmente bella.
Immensa nella sua quadratura perfetta di 150 x 150 metri, che ne fa la terza più grande dell’intera Polonia dopo quelle di Cracovia e Breslavia.
Pittoresca nella fila di casette multicolori seicentesche poste esattamente al centro, dove i commercianti vivevano e vendevano la propria merce.
Maestosa negli eleganti palazzi d’epoca che la circondano, tra testimonianze della sua storia millenaria come le fontane che prima erano pozzi, la Pesa cittadina, l’obelisco della medievale gogna pubblica. E dell’imponente Municipio rinascimentale dell’architetto italiano Giovan Battista Quadro, che ospita anche il Museo Storico cittadino e sfoggia la Torre dell’Orologio, alta ben 61 mt. Dove ogni giorno, alle 12.00 e alle 15.00, due caprette metalliche si incornano vicendevolmente tante volte quanti i rintocchi, in ricordo di un medesimo episodio accaduto in occasione della sua cinquecentesca inaugurazione.
Si chiama Stary Rynek, meglio nota come la Piazza del Mercato Vecchio di Poznan, città che nel 966 ha dato origine all’intera storia della Polonia. Sorgendo inizialmente sull’isola di Ostrów Tumski (dove ancora campeggia la Cattedrale della città), sul fiume Warta che la attraversa. Per poi, nel 1253, spostarsi e svilupparsi sulla sua sponda sinistra. È in quello stesso anno che nasce anche la piazza del Mercato Vecchio, allora e ancora vero e proprio cuore pulsante cittadino.
E dove quindi, in questo vibrante tempo d’avvento, ha luogo ogni anno fino al 6 gennaio anche uno dei più celebri e fascinosi Jarmark Bozonarodzeniowy, i magici mercatini natalizi, dell’intero paese, che si allarga anche all’adiacente e ampissima Piazza della Libertà. Inondandole di atmosfera, luci, profumi e sapori irresistibili.
Poznan tra luci, manufatti e golosità
Una sfilata suggestiva di piccoli cottage in legno che propongono una quantità di prodotti di artigianato: dai ninnoli per addobbare la casa natalizia alle tipiche calze calde e coloratissime, dalle candele di cera profumate a manufatti di pelletteria e bigiotteria. E un altrettanto ampissima offerta di sfiziosissimi prodotti gastronomici locali, dolci e salati, da tavola e da passeggio. Oltre a vini bianchi, rossi e rosé serviti caldi, e all’eccellente birra Lech di antichissima tradizione territoriale. Imperdibile, infatti, una visita al centralissimo Stary Browar, ex birrificio in mattoni rossi riconvertito a centro commerciale, ma anche luogo di arte contemporanea con sculture, installazioni e opere architettoniche di valore.
Poznan, infatti, sfoggia una quantità di tipicità gastronomiche assolutamente da provare, a cominciare da quella più tradizionale: il sostanzioso e saporito cornetto di San Martino, con semi di papavero, uva passa, mandorle e frutta candita. Anche celebrato nientemeno che dall’apposito Museo del Croissant, a pochi passi dalla piazza, dove due esilaranti pasticceri ne raccontano storia e lavorazione in maniera molto divertente, coinvolgendo il pubblico anche nella preparazione e inevitabile degustazione finale collettiva.
Ma gli abitanti di Poznan vengono coloritamente definiti anche mangiatori di patate, che qui si chiamano pyry e costituiscono l’ingrediente principale di una serie di piatti molto tipici: i pierogi, ravioli ripieni di diverse farciture salate o dolci come patate o frutta, le patate in camicia con gzik (crema di formaggio fresco polacco) con cipolla, erba cipollina e panna acida, e poi pasta, frittelle, zuppe e via dicendo. Sono almeno quattro i ristoranti da provare: i centralissimi Papavero e Ratuszova di grande charme, l’informale Bo., il Tu, locale di design in un vecchio complesso militare con piatti di cucina europea selezionati e di gran qualità.
Poznan di architettura e di cultura
Non è un caso, dunque, se i mercatini natalizi di questa elegante cittadina, capoluogo della regione Wielkopolska, si sono guadagnati i piani alti, precisamente il quarto posto, nella classifica European Best Christmas Market 2024. Anche perché a corredarli, va in scena ogni anno dal 6 all’8 dicembre anche il Festival Internazionale della Scultura in Ghiaccio, con artisti provenienti da ogni parte del mondo che si sfidano in spettacolari creazioni artistiche.
Tutt’attorno, sfrecciano per la città confortevoli tram riscaldati tra pregiati edifici architettonici e chiese barocche, murales e teatri, castelli imperiali trasformati in centri culturali e monumentali sedi universitarie che contribuiscono fortemente alla vivacità e alla cultura di questa deliziosa cittadina, ormai totalmente priva delle antiche mura che la circondavano ma ancora, però, testimoniate dalla presenza di targhe nel luogo esatto su cui sorgevano.
Per poi riportare sempre all’antico cuore della città. Quell’incantevole Stary Rynek che a Natale, diventa, se possibile, ancora più magica. E brilla nel buio delle sue lunghe notti stellate.