Un Paese che ama sorridere e far festa, lasciarsi andare al ritmo di musiche tradizionali e ballate trascinanti, coinvolgere i forestieri con la forza della simpatia e di un innato amore per la vita.
Una destinazione magica grazie ai riti celtici, alle storie di castelli e castellani, ai musei dagli insospettati tesori, ai festival di grande tradizione culturale; ma anche a luoghi e atmosfere da film, vere e proprie scenografie disegnate dalla natura con paesaggi spettacolari come le Cliffs of Moher, le campagne del Connemara o i pascoli della graziosa contea di Cork, oltre a cittadine e piccoli villaggi disseminati da calorosi B&B e alberghi familiari.
Comodamente raggiungibile, l’isola di smeraldo è anche in grado di soddisfare le esigenze pratiche di budget contenuti con proposte alla portata di tutte le tasche, il che non guasta certo in questo delicato momento economico: su www.irlanda-travel.com/offerte e www.irlanda-travel.com/estate sono elencate una quantità di offerte per tutti i gusti e le possibilità, come tour individuali e organizzati, Fly&Drive, vacanze studio, self catering e altro ancora, costantemente aggiornate e consultabili. Consigliatissima.
Sembra strano, vista la passione degli italiani per la Spagna. Eppure ci sono angoli che ancora pochi conoscono, nonostante lo meritino ampiamente. Complice anche l’assenza di collegamenti facili e favorevoli.
Avete mai sentito parlare, per esempio, del Principato delle Asturie? Poco, vero? Ebbene, da adesso la musica cambia. Perché proprio oggi la compagnia aerea Volotea inaugura la nuovissima tratta che per tre volte alla settimana collegherà in meno di due ore e mezza Milano-Orio al Serio a Oviedo, capoluogo delle Asturie. E tra un paio di mesi sarà anche la volta del volo diretto Venezia-Oviedo, il prossimo 25 maggio.
La stessa data in cui ripartirà anche il treno turistico di lusso Costa Verde Express, proprio con la tratta Oviedo-Santiago de Compostela. Con la novità di un mini viaggio di quattro giorni e tre notti attraverso quattro comunità autonome della cornice Cantabrica. Il tutto in suites climatizzate con bagno privato, letto matrimoniale, scrivania, armadio, minibar e cassaforte. E pasti anche a bordo, oltre alla carrozza pub con feste e musica live ogni notte.
Asturie, una Spagna molto green
E così, finalmente, il Principato delle Asturie sarà molto più vicino. Perché visitare questa regione della Spagna nord occidentale, incastonata tra mare e montagna ma non ancora nota al turismo di massa, vale davvero la pena. Per il suo ventaglio di offerte culturali, naturalistiche e gastronomiche di tutto rispetto. E per la sua forte vocazione al turismo green,che le ha procurato l’appellativo di paradiso naturale di Spagna. Grazie a quattrocento chilometri di costa. Sette aree verdi riserve della biosfera Unesco, tra cui il primo Parco nazionale spagnolo, i Picos de Europa, con vette che toccano i 2.500 metri. E il suo essere uno degli ultimi rifugi selvaggi europei niente meno che per l’orso bruno.
Ma c’è anche un coinvolgente turismo sotterraneo, tra grotte di età paleolitica e complessi architettonici altomedievali. E ovviamente ci sono le uniche tre città, tutte da vivere a piedi o in bicicletta. Tra la suggestione del capoluogo Oviedo, con la celebre cattedrale dalla quale parte il Cammino primitivo, che riproduce il primo percorso di pellegrinaggio verso Santiago. Il mare di Gijón/Xixón, la più popolosa. E le architetture di Avilés, con il suo bellissimo centro storico porticato.
Senza, ovviamente, tralasciare la sua cosiddetta Cucina del paesaggio, fatta di prodotti a km zero provenienti da pascoli, frutteti e Mar Cantabrico. Primi tra tutti i formaggi, come Cabrales, Gamonéu, Afuega’l Pitu e Casín, e il sidro spagnolo, di cui è il primo produttore. Una cucina davvero da approcciare e sperimentare soprattutto nelle casas de comidas delle Guisanderas, un collettivo di cuoche che conserva le ricette tradizionali, ma ne propone anche versioni “modernizzate”.
Vero che vi ho fatto venire voglia di andarci?
In questo mondo che corre sempre più a perdifiato verso un futuro di cui sembra non essere mai sazio, ho scoperto un posto in cui il passato la fa ancora splendidamente da padrone. Siamo in quella campagna novarese ancora saldamente legata alla cultura e alla tradizione millenaria del riso, dove i colori accesi si alternano ai grigiori delle nebbie in un gioco affascinante di contrasti che conquista sempre e comunque, e dove si lavora incessantemente nonostante la magia di ritmi slow che invitano a guardarsi attorno e respirare.
Ed è qui, alla Cascina Grampa dell’Azienda Risotesta in San Pietro Mosezzo (NO), che il tempo sembra essersi placidamente fermato nella sua corte chiusa con la casa padronale e gli alloggi degli ex salariati, la stalla e il fienile, e il dormitorio delle mondine che conserva ancora le reti dei letti appoggiate alle pareti e le fotografie che raccontano la loro faticosa e fascinosa vicenda. Una pileria, vale a dire un’autentica azienda rurale che dispone di impianti propri, dove si respira la rilassante atmosfera di un mondo neanche troppo lontano nel tempo anche se lo sembra anni luce, la cui forza e particolarità è quella di aver recuperato e rimesso in funzione per la produzione il sistema meccanizzato azionato da un mulino ad acqua, che a partire dal 1600 fino alla seconda metà dell’800 costituiva il solo tipo di impianto utilizzato per la pulitura del riso, privando il risone grezzo della buccia esterna e dei vari tegumenti protettivi per portare nei nostri piatti il chicco lucido.
Un macchinario ormai scomparso dovunque tranne che qui, con la grande ruota spinta dalle acque della Roggia Crosa, i vecchi ingranaggi che azionano contemporaneamente l’imponente macina, la serie di pestelli della pista in pietra e la macchina ad elica per la sbiancatura e la brillatura, in un sistema, tra l’altro, decisamente puro ed ecologico, che si avvale del passato per infilarsi dritto dentro al futuro.
A un passo da lì, sempre immersa nel paesaggio delle risaie del piccolo borgo di San Nazzaro Sesia, anche la splendida Abbazia Benedettina dei Santi Nazario e Celso, grandioso complesso fortificato del X secolo tra i più significativi del Piemonte che comprende anche il maestoso campanile romanico, il bel chiostro con affreschi quattrocenteschi che raccontano la storia di san Benedetto e la cinta muraria con torrette circolari, strizza l’occhio al futuro attraverso gli atelier e i laboratori artistici installatisi tutt’intorno. In un armonioso amalgama di passato e presente che continua a trasmettere la preziosa cultura di quella creatività popolare magistralmente espressa nel vicino Museo dei Ceppi “Piero Baudo” dalle opere in legno e radici di questo artista dall’abilità sorprendente, che oscillano dalla rappresentazione del Carnevale di Rio a Chernobyl, dalla Statua della Libertà al Discobolo, dai racconti dell’Odissea al Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, dai crocifissi agli animali di ogni sorta.
Non andatevene senza aver fatto visita anche all’adiacente vecchia Ghiacciaia, con una particolare acustica che consente di dialogare ai due capi diametralmente opposti bisbigliando sommessamente verso la parete. E concludete degnamente con aperitivo o cena al ristorante Pane Amore…Poderia, situato nello storico complesso del Cascinale dei Nobili nel vicino borgo di Casalbeltrame, che ospita anche l’interessante Museo Etnografico dell’Attrezzo Agricolo L’civel e le cinque chiesette “matrioska” dal suggestivo colpo d’occhio…
[box] La ricetta con Riso Testa della chef Monica Ruspa del ristorante “L’Allegra Cucina” di Novara, degustata sulla tavola curata dalla designer Eliana Lorena con i piatti unici del progetto Du Riz e accompagnata da vini dell’Alto Piemonte di Cascina Montalbano Risotto al rosso Boca delle Colline Novaresi e toma di Campertogno Ingredienti (4 persone) • 350 gr di riso Riso Testa Baldo Riserva • 1,5 l di brodo di carne magro • ½ cipolla bianca piccola e1/2 scalogno • 250 ml di vino Boca • 50 gr di burro • 100 gr di parmigiano reggiano • 150 gr di toma piemontese a piccoli dadini • sale qb • pepe qb Preparate il brodo opportunamente salato con carne di manzo e vitello, fate sobbollire il vino rosso in un pentolino per 2/3 minuti per far evaporare la componente alcolica, tritate finemente cipolla e scalogno e fateli appassire nel burro a fuoco basso per una decina di minuti, poi aggiungete il Baldo Riserva e tostatelo fino a quando non sarà diventato traslucido. Sfumate il riso con il vino ormai tiepido, lasciate evaporare ancora e proseguite la cottura aggiungendo di tanto in tanto il brodo. Dopo dodici minuti aggiungete la toma tagliata a dadini facendola sciogliere bene per creare un composto omogeneo. Continuate la cottura per altri 4/5 minuti, poi mantecate il risotto con il parmigiano e aggiungete una macinata di pepe.[/box]