20 dicembre 2018 – Lo spirito napoletano continua a invadere Milano, con la sua marcia inarrestabile al profumo di pizza. Sì, perché esattamente a due mesi e mezzo da quello scorso 5 ottobre in cui Rossopomodoro ha iniettato nel suo locale di viale Sabotino l’esprit del come un giorno a Napoli, oggi inaugura sullo stesso filone addirittura due riaperture – in Largo La Foppa e nel Centro Commerciale Bicocca Village, attive tutti i giorni – che fanno salire a quota sette le sedi ispirate alla nuova filosofia. In questo frattempo, infatti, a Roma è stato risistemato il locale in Largo di Torre Argentina e aperto uno nuovo nel Centro Commerciale Roma Est, alla Stazione Centrale di Milano è nata una nuova Puteca, vale a dire la versione “al banco”, e la scorsa settimana è stato rinnovato anche il locale nel complesso Multibit di Casoria (NA), tutti allegramente invasi da una tipica atmosfera partenopea per celebrare sempre più degnamente la cultura gastronomica della pizza e le belle tradizioni della sua città madre. E non finisce qui: il 2019 ha già in serbo un calendario di nuove inaugurazioni in Lombardia – Monza, Carugate e Assago -, a Palermo, e a Molfetta (BA) per Rossosapore, altro brand del Gruppo Sebeto. Signori, la pizza è servita. Leggi anchewww.vivereinviaggio.com/rossopomodoro-e-milano-fa-sentire-napoli/
Pazzi per la pizza? Con l’arrivo della primavera Milano sembra riscoprire il gusto irresistibile del cibo più rappresentativo d’Italia, sbizzarrendosi in una quantità di nuove aperture e nuove iniziative all’insegna della qualità, del gusto e della fantasia. Dove impasti e farciture preparati con materie prime d’eccellenza, prodotti tipici italiani di altissima qualità dop, igp e slow food, e sapori genuini della terra garantiscono risultati davvero notevoli. Ne abbiamo scelti tre.
Un menù di pizze regionali dedicato all’Italia intera, facendo uso per ognuna di loro dei prodotti più tipici, è l’idea messa in campo da Pizzium, appena aperto in via Procaccini 30, in una sorta di viaggio culinario attraverso lo stivale alla scoperta dei sapori della tradizione. Dalla pizza Abruzzo con pomodoro San Marzano, fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop e pepe nero alla Campania con provola affumicata, salsiccia e friarielli, dalla Friuli con fior di latte, gorgonzola dolce Dop e radicchio rosso al forno alla Puglia con stracciatella, pomodori gialli e olive nere, dall’Emilia Romagna con fior di latte, mortadella Igp e granella di pistacchi alla Lazio con fior di latte, guanciale, pecorino romano Dop, uovo e pepe nero, è tutta una deliziosa esplosione di sapori autentici, magari da innaffiare con Birrium, l’esclusiva birra artigianale in bottiglia di produzione propria ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, oppure con una selezione di vini regionali e naturali.
Quando per pizza gourmet si intende mettere in primo piano il buono e saporito, con tipicità di produzione propria interna come pomodorini del piennolo dop, corbarino in salsa e in acqua e sale, torzelle, capperi di Salina, tonno ed alici di Cetara, friarielli del Vesuvio, fichi del Cilento e quant’altro, ecco che nasce Capperi…che Pizza!, con il primo locale appena inaugurato in piazza Santa Maria del Suffragio 3, a cui a fine aprile seguiranno le aperture di Salerno e Lugano. Un intero progetto all’insegna totale della natura e della filosofia del benessere di cibo e ambiente, che si allarga anche alla lavorazione dei tavoli in legno grezzo e al maestoso ulivo vero che svetta nella sala centrale alimentato da lampade che riproducono i raggi solari per la fotosintesi clorofilliana. E se il pranzo o la cena lasciano soddisfatti, c’è anche un’area shop dove poter acquistare i prodotti tipici assaggiati.
A Rossopomodoro Lab, in viale Sabotino 19, arriva la pizza fritta, vero cult della tradizione partenopea, con una nuovissima sala appositamente e interamente dedicata. Con tanto di friggitrice speciale elaborata sul modello dell’antico “focone”, la grande pentola che mantiene l’olio sempre caldo e pronto ad accogliere l’impasto leggero e idratato da una lunga lievitazione, rendendolo perfettamente digeribile.
Due le versioni: cicciolona con cicoli napoletani, ricotta di bufala e pepe, e ‘mbuttunata con fior di latte, basilico e pomodoro. Il risultato? Decisamente strepitoso, per questo classico dello street food partenopeo in cui occorre davvero saperci fare. Chissà se anche Sofia Loren, quando le preparava in strada nel film “L’oro di Napoli”, era davvero così abile?
Che bella scoperta questo mosso! E non soltanto perché qui la pizza è davvero deliziosa. Ma anche per tutto il progetto sociale che gli ruota intorno, nato da una partnership di cooperative e associazioni guidata da La Fabbrica di Olinda. E decisamente utile e molto interessante per la vita del quartiere in cui è immerso.
Un vero e proprio spazio multidisciplinare a ridosso del Parco Trotter, nella zona nord-est di Milano. Dove oltre a bar, ristorante e pizzeria, trova posto innanzi tutto anche un utilissimo portierato di quartiere che assolve a ogni incombenza e necessità della zona. Poi c’è il prezioso laboratorio di inclusione sociale e formazione professionale, in cui imparare un mestiere e avere accesso al lavoro (spesso proprio all’interno della pizzeria stessa). Il club dove alla sera si tengono concerti di musicisti esordienti (ma non solo) ed eventi culturali. E una sala al piano superiore, la Sala delle Capriate, per convegni, eventi, matrimoni e cene di gala.
Gli abbinamenti irresistibili della pizza di mosso
Ma torniamo alla pizza, che merita davvero. Un ventaglio di delizie leggere e fragranti dal bordo soffice, grazie agli impasti con farine macinate a pietra, semi-integrali e integrali, e lievito madre lasciato agire per 24 ore. Con una varietà di topping provenienti in gran parte dall’appena inaugurato Alveare di Via Padova, con i suoi prodotti genuini di piccoli agricoltori locali. Proposti in combinazioni indovinate con risultati davvero irresistibili dalla maestria del pizzaiolo Daniele Falcone.
Ovviamente ne ho assaggiate più di una, anche considerato che qui arrivano in tavola tagliate a spicchi per favorire il piacevole clima informale di condivisione che regna sovrano. Dovuto anche agli arredi colorati, alle luci che piovono dal soffitto, alla cucina aperta in maniera invitante con forno a vista.
E ho trovato strepitose, ad esempio, la Alici e Stracciatella con pomodoro, alici di Cetara, stracciatella di bufala e zest candite di limone. La Caci e Pepe con stracciatella di bufala, fiordilatte di Agerola, quartirolo, toma di capra e cialda di grana padano. La Brianzetta e Quartirolo con fiordilatte di Agerola, funghi, brianzetta (pancetta artigianale brianzola cotta a vapore) e quartirolo.
Mentre una menzione speciale va sicuramente anche alla mosso d’inverno : in ogni stagione c’è sempre in carta una pizza particolare vegana, ispirata a colori e sapori di stagione. E quella attuale con crema di zucca mantovana, hummus di ceci, funghi, pomodori gialli e nocciole tostate è davvero sorprendente per la perfetta armonia con cui i sapori si amalgamano fluidamente tra loro. Al punto che adesso non vedo l’ora di scoprire quale sarà la prossima. E di tornare ad assaggiarla, of course!
mosso via Angelo Mosso 3 ang. Via Padova, 20127 Milano aperto da martedì a domenica, dalle 19.30 alle 23.00 (il ristorante anche a pranzo tutti i giorni)