Un goloso viaggio in treno all’insegna di formaggio e cioccolato. Vale a dire, le più rappresentative tradizioni gastronomiche della Svizzera.
E’ la gustosa esperienza da vivere a bordo del Treno del Cioccolato, in partenza da maggio a ottobre da Montreux. Prima tappa, dopo aver fatto colazione con caffè e croissant, la Maison du Gruyère, dove scoprire tutti i segreti della produzione del celebre formaggio e visitare l’incantevole borgo medievale di Gruyères con il suo fascinoso castello. Per poi proseguire verso la Maison Cailler a Broc, dove indagare i misteri della creazione del cioccolato con tanto di immancabile degustazione ricca di sapori. E se una volta scesi dal treno le vostre papille gustative avranno acceso anche la vostra curiosità mangereccia, potete sempre fare un salto all’Alimentarium, il museo di Vevey situato proprio di fronte alla celebre forchetta gigante impiantata nel lago di Ginevra (foto), e interamente dedicato all’alimentazione, che ha appena riaperto i battenti dopo una lunga e profonda ristrutturazione.
E’ ricco di contenuti rari e decisamente curiosi, come uno stampo per il gelato a forma di cavoletto di Bruxelles, un autentico dolce egiziano risalente al regno di Pepi II (2251-2157 a.C.), un tagliapatate degli inizi del XX° secolo. E vi spiegherà come fanno il tonno, il pomodoro o il pane ad arrivare sulle nostre tavole, come sono preparati i cibi e le materie prime ai quattro angoli del mondo, e molto altro ancora.
Ormai di pizza un pochino me ne intendo. E quella autentica napoletana la riconosco al volo. Non solo dall’immancabile bordo alto a cornicione, a volte anche ripieno, che circonda un cuore sottile e leggero di pasta morbida. Ma anche da quell’equilibrio perfetto tra morbidezza e croccantezza dovuto a una lunga lievitazione e a un’adeguata manipolazione, che ti consente di mangiarne finché vuoi senza rischiare di rivoltarti nel letto tutta la notte.
E così, poco è mancato che ai festeggiamenti per i 25 anni di La Taverna, autentica pizzeria napoletana a Milano, non assaggiassi tutti gli altrettanti tipi di pizza proposti proprio in occasione dell’entusiasmante compleanno dal patron Davide Iannaco (oltre a quella dolce ai tre cioccolati in formato maxi realizzata per l’occasione dal maestro pasticcere Ernst Knam), la prima di una serie di sorprese che si dipaneranno nei prossimi mesi per coccolare quei numerosi clienti che tanto l’apprezzano e che hanno fatto sì che, nel tempo, si aprisse prima un secondo locale gemello dietro l’angolo, L’Altra Taverna appunto, e poi la sublime Taverna Gourmet, dove la pizza diventa contemporanea giocando con ingredienti eccelsi e pregiatissimi.
Sullo sfondo di un enorme Golfo di Napoli che occupa un’intera parete e di un tipico presepe napoletano in cui compare la pizzeria stessa, i due grandi forni a legna a vista hanno sfornato, come del resto ogni sera, prelibatezze a non finire, a cominciare dalle pizze storiche come la Totonna, con Bufala dei Prati del Volturno, pomodorini datterino, basilico e olio extravergine, e la Partenopea con fior di latte, friarielli e salsiccia. Peccato solo che col tempo abbiano soppresso l’iniziale proposta dei tradizionali e irresistibili fritti napoletani, come crocchette, arancini e pizze fritte. Ma la ricca e invitante sventagliata di pizze ripaga abbondantemente, siatene certi.
La Taverna Via Francesco Anzani 3, 20135 Milano Aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 14.30 e dalle 19.00 a mezzanotte, escluso domenica a pranzo
La gigantesca pizza ai tre cioccolati, sublime omaggio che il maestro pasticcere Ernst Knam ha creato per festeggiare i 25 anni di “La Taverna”
12 marzo 2019 – A Eataly dicono che la pizza è una cosa seria. Dicono che deve basarsi su capisaldi inossidabili quali filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità, oltre che farina, lievito, idratazione, maturazione e cottura.
Ma quel che più conta è che da oggi lo mettono anche in pratica. Perché è proprio oggi che nasce in tutta Italia, in collaborazione con Slow Food, la nuova Pizza Eataly di filiera, proprio come nel 2017 debuttava lo Spaghetto Eataly e nel 2018 il Tiramisù Eataly. Ma se le farine biologiche italiane macinate a pietra, il pomodoro sardo, l’olio extravergine di oliva, il fiordilatte fresco di giornata, il sale integrale e il basilico italiano che costituiscono i suoi ingredienti basilari mi hanno conquistata già al primo assaggio, tanto più che il lievito in quantità minima, la lavorazione complessiva di almeno cinquanta ore e la cottura delicata assicurano un’indubitabile leggerezza, la grande sorpresa è arrivata in tavola insieme alle nove appetitosissime Pizze del Territorio, create con ingredienti dei Presidi Slow Food e prodotti tipici delle regioni in cui Eataly è presente con le sue pizzerie, e dove dal 19 marzo ognuna introdurrà la propria:
MILANO – Bianca con fiordilatte “Miracolo a Milano”, Pannerone di Lodi “Carena” (Presidio Slow Food), pancetta steccata “Bertoletti”, olio evo del Garda DOP “Avanzi”
TORINO E PINEROLO – Bianca con fiordilatte “Montoso”, Montebore “Vallenostra” (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo “Roi”
GENOVA – Bianca con fiordilatte “Malù”, toma di pecora brigasca “Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca “Roi”
TRIESTE – Focaccia con prosciutto San Daniele “Dok dall’Ava” e Montasio fresco “Ca Form”
FIRENZE – Focaccia con Mortadella di Prato “Marini” (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP “Il Fiorino” e cavolo nero toscano
PIACENZA – Bianca con fiordilatte “Cascina Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini” (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
FORLÌ – Bianca con raviggiolo dell’appennino tosco-romagnolo “Boschetto Vecchio”, salsiccia di mora romagnola “Zivieri”, patata emiliana, olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”
ROMA – Bianca con pecorino caciofiore “Gennargentu”, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo “Coccia Sesto” (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP “La Mola”
BARI – Bianca con fiordilatte “Fratelli Tarantino”, burrata “Fratelli Tarantino”, capocollo di Martina Franca “Santoro”, asparago pugliese, olio evo “De Carlo”
Io le ho assaggiate tutte, e davvero non saprei dire quale sia la migliore. Per questo il mio caloroso consiglio è quello di non perdervi l’irresistibile Tour delle Pizze del Territorio, che consentirà di degustare tutte le nove tipologie, oltre alla Margherita Eataly, abbinate a una selezione di birre artigianali ed eccezionalmente riunite per un’unica sera sotto la guida di Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo di Eataly, e dei produttori dei Presìdi Slow Food locali, che sveleranno tutti i segreti della gustosa novità.
Il tour partirà da Eataly Milano Smeraldo il 19 marzo per poi proseguire il 26 a Torino, il 2 aprile a Roma, il 9 maggio a Trieste, il 14 a Bari, il 21 a Genova, il 28 a Forlì, il 4 giugno a Piacenza, l’11 a Pinerolo, e concludersi il 18 a Firenze (tutte le informazioni sul sito Eataly dei diversi punti vendita). Scommettiamo che anche per voi sarà difficile scegliere?