20 marzo 2020 – Cinquanta secondi al giorno respirando i profumi e i sapori intensi dell’ Umbria, tra uliveti e vigneti, cucine e cantine, orti e frantoi, aziende agricole e ristoranti.
Si chiama #tiportiamolumbria il nuovo videocontest del Coordinamento delle Strade dei Vini e dell’Olio, che a partire da oggi propone ogni pomeriggio alle ore 15.00 sui suoi canali social una visita virtual-reale all’interno delle realtà regionali aderenti legate all’enogastronomia e alle sue preziosissime tipicità, attraverso videopillole realizzate da chi le vive ogni giorno che raccontano uno spaccato dell’Umbria rurale e della sua vita in campagna. Quella autentica e irresistibile che sa di buono e di sano, capace di catturare i sensi al primo respiro e al primo morso per non lasciarli mai più.
Partner del progetto, la Strada dell’Olio extravergine di Oliva dop Umbria, la Strada del Sagrantino, la Strada dei Vini Etrusco Romana, la Strada dei Vini del Cantico, la Strada dei Vini del Trasimeno e la Federazione Nazionale delle Strade dei Vini dell’Olio e dei Sapori d’Italia. Per vedere i video: www.facebook.com/StradeVinoeOlioUmbria/ www.instagram.com/stradevinoeolioumbria/
10 gennaio 2021 – Tutti conoscono il tradizionale cristallo di Boemia. Pochi, invece, conoscono le sue altrettanto tipiche e ricercate perline di vetro soffiato. Almeno fino ad ora, dal momento che l’Unesco le ha appena elette Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Perché queste piccole sfere preziose lavorate rigorosamente a mano, nate nel primo Novecento nel villaggio di Ponikla, ai piedi dei Monti dei Giganti dove la Repubblica Ceca confina con la Polonia e dove ha sede l’unica azienda produttrice dell’intero Paese, la storica Rautis, rappresentano una pregiatissima espressione dell’artigianato ceco.
In Boemia sopravvive l’antica procedura
L’azienda, infatti, le crea ancora con le stesse minuziose modalità di sempre, per poi farne gioielli e decorazioni per la casa, la tavola, gli abiti e i costumi teatrali, utilizzando perfino gli stampi originali ispirati a oggetti di uso quotidiano, mezzi di trasporto e animali, oltre ad altri più orientati alle nuove tendenze. E continuando anche, come allora, a fornire la materia prima agli artigiani che lavorano al proprio domicilio, per poi ritirare il prodotto semifinito e completarlo nei propri laboratori: una sorta di quello smart working tanto in voga di questi tempi.
Come si producono le perline di Boemia?
Curiosi di vedere come nascono le pregiate perline? Ecco qui il video, che mostra come il mastro perlaio soffia il vetro, dà forma a brevi file di perline – tonde, oblunghe, quadrate, rettangolari, lisce, sfaccettate – con lo stampo, le raffredda nell’acqua e, ancora duttili, le uniforma massaggiandole con le mani, per poi passare alla tintura – oro, argento e infinite altre sfumature -, alla pittura, alla smaltatura e a un tocco di polveri colorate, e infine tagliarle per liberare i singoli pezzi, poi molati e infilati o assemblati nel prodotto finale.
E se la cosa vi appassiona, l’azienda organizza anche visite guidate alla manifattura e laboratori creativi per cimentarsi in prima persona. Se avete in programma un viaggio in Boemia non perdetevi l’esperienza.
Alimentazione, sport, psiche, wellness, fitness, spa, natura…quante parole sono racchiuse nel concetto di benessere? Quanti stili di vita, abitudini, mondi interiori? E quanti libri si scrivono continuamente per aiutare ciascuno a trovare la sua personale risposta? Ecco quelli che vi suggeriamo.
La bellezza è scienza e sentirsi belli è una questione di chimica: è questo il concetto espresso dal libro Frontiere della dermochimica(Ed. Aracne, pp. 120, € 18), nel quale le due autrici torinesi, nonché ovviamente chimiche, Daniela Gaudiello e Maria Paola Merlo, illustrano lo strettissimo legame tra cosmesi e neuroscienze. La pelle è infatti l’organo di confine tra il corpo e la mente, quindi è profondamente connessa alle nostre emozioni e riflette fortemente i segni della nostra interiorità, che si esternano, ad esempio, nella relazione tra stress e condizioni cutanee, nell’invecchiamento e nel techno-stress. E dunque il cosmetico non ha solo una mera funzione decorativa, bensì può contribuire efficacemente al nutrimento del corpo e dello spirito.
Per questo la dott.ssa Merlo ha anche fondato il brand Ambaduè, specializzato nella produzione di cosmetici green certificati di derivazione vegetale e biologica, come maschere, sieri e anche una linea per bambini. Si tratta quindi di cronocosmetici, adatti a un rituale di skincare che segue i ritmi circardiani della pelle in funzione dei diversi fattori che li regolano giorno e notte, come idratazione, traspirazione TEWL, flusso sanguigno, produzione di sebo, regolarizzazione della temperatura e Ph, tenendo conto delle sue esigenze in ogni momento della giornata.
Ogni parte del nostro corpo esprime un messaggio che aspetta solo di essere compreso: è questo il concetto su cui si basa Anatomia Emozionale(Uno Editori, pp. 189, € 13,90), guida alla psicologia corporea in cui l’autore Carlo Gervasi, esperto del trattamento fisico e della relazione tra le emozioni mente-corpo, oltre che naturopata e iridologo, ci conduce a indagare le scelte di vita che hanno inconsciamente condizionato lo sviluppo della nostra postura, e a individuare le chiavi di lettura per trasformare la nostra figura.
Attraverso contenuti e immagini, il volume fornisce il metodo per comprendere e osservare tanto il nostro corpo e i suoi disagi, quanto il nostro carattere, confermando che mente e corpo sono indissolubilmente collegati, e che il concetto mens sana in corpore sano è quanto di più corretto e veritiero si possa sostenere.
Una sorta di educazione alimentare incentrata sul tubo digerente e basata su una dieta bilanciata che non demonizza alcun alimento ma si limita a consigliare i giusti abbinamenti, separando correttamente quelli a digestione lenta e quelli a digestione veloce: la spiega il naturopata e osteopata francese Frank Laporte-Adamski nel suo nuovo libro La dieta Adamski(Ed. Vallardi, pp. 176, € 14.90), che promuove un metodo alimentare finalizzato a trattare nel modo migliore il «secondo cervello», vale a dire il nostro intestino, da cui dipendono non solo la digestione, ma anche il 70% delle funzioni del nostro sistema immunitario.
Il Metodo Adamski parte infatti dal presupposto che i residui alimentari che si depositano sulle pareti del tubo digerente possono irritarlo e intasarlo, rendendo il corpo più pesante ed esposto a mal di schiena, emicrania, insonnia e problemi circolatori. Un corretto abbinamento degli alimenti favorisce una digestione naturale, eliminando automaticamente ogni altro disturbo. E se qualche volta capita di sgarrare, si può rimediare assumendo dopo il pasto il Lubrilax, lubrificante alimentare vegetale composto prevalentemente da olio extra vergine di oliva e poi da oli essenziali di finocchio, anice verde e cumino, con capsula vegetale a base di amido di mais, in grado di facilitare la discesa dei cibi nell’intestino e quindi la conseguente digestione; si acquista on line sul sito e presso i centri dove viene divulgata la dieta Adamski.
Cosa c’è di più esaltante e appagante che esplorare il mondo semplicemente con le proprie gambe? E’ la proposta di Sara Baxter, che nel suo ultimo libro Storia del mondo in 500 camminate(Ed. Rizzoli, pp. 400, 29,00 €) suggerisce cinquecento itinerari in tutto il globo, alla scoperta di percorsi storici di epoche diverse. Si parte dai sentieri dalla preistoria, quando l’uomo iniziava le sue incursioni nel mondo, per proseguire con quelli delle prime grandi civiltà, continuare con le celebri vie di pellegrinaggio medievali, rotte commerciali e viaggi dei grandi esploratori, per approdare infine all’epoca moderna, con la nascita di una vera e propria cultura del turismo.
Il libro propone itinerari che spaziano dal Circolo polare artico alla Grande Muraglia cinese, dalla Via Francigena al Gran Canyon, dalle alture dell’Himalaya al sentiero dell’argento del Messico, con lunghezza e difficoltà variabili che possono durare da qualche ora a intere giornate, fino addirittura a settimane. Basta scegliere. E mettersi in cammino.
Un curioso viaggio nel tempo alla scoperta delle terme italiane, partendo da quelle storiche di Caracalla per andare a conoscere tutte le più nuove e rinomate. E’ il libro di Annunziata Berrino Andar per Terme(Ed. Il Mulino, pp. 151, 12 euro), che snodandosi sul filo conduttore dell’acqua, le lega tutte tra loro in un susseguirsi di storia e cultura, salute e benessere. Quell’acqua, infatti, che non solo ha scritto la lunghissima tradizione del soggiorno termale nella nostra penisola alla ricerca del wellness psicofisico, ma detiene anche il profondo significato delle fonti, meta sempre attuale dei pellegrinaggi di cura e fenomeni di culto legati a figure sante o divine.
Così, tra sorgenti e stabilimenti, grotte e piscine, fanghi e creme, l’immaginario delle terme, intessuto di sacro e di profano, si svela pagina dopo pagina. Lasciando addosso il desiderio irresistibile di sperimentarle al più presto.